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ASSAGGI: Celebrando 75 mostre dal 2010 / Celebrating 75 exhibits since 2010

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[Press release available in Italian only]

 

 

“Assaggi – Celebrando 75 mostre dal 2010”

Collettiva di 40 artisti, di cui 29 locali e 11 internazionali, ad Arezzo dal 10 luglio al 3 settembre 2015

 

AREZZO – Venerdì 10 giugno, negli spazi espositivi di Via Cavour 85 ad Arezzo, alle ore 18, inaugurerà la mostra collettiva “Assaggi – Celebrando 75 mostre dal 2010”. La mostra ospita circa 50 opere di circa 40 artisti, tra cui locali ed internazionali, che hanno esposto negli ultimi 5 anni nella precedente sede di Via Cavour 57 e nell’attuale sede a Via Cavour 85.

L’esposizione, a cura di Danielle Villicana D’Annibale, artista californiana e fondatrice di Via Cavour 85, e del light designer ladispolano Maurizio D’Annibale ospiterà una bellissima selezione di pitture, sculture e fotografie.

Giovedì 3 settembre, alle ore 18, ci sarà un evento collaterale a sorpresa. Un ringraziamento a tutti.

La mostra rimarrà aperta fino al 3 settembre 2015 col seguente orario: 10 luglio e 3 settembre dalle ore 18 alle ore 20, e dietro appuntamento nei restanti giorni.

 

Nello spazio espositivo saranno disponibili gli oltre 40 cataloghi delle mostre con testi critici di numerosi noti storici e critici d’arte del territorio, con la collaborazione di Riccardo Terziani di CopyService D/Sign per i progetti grafici e di Marco Botti, giornalista e nostro addetto stampa. Le pubblicazioni sono visionabili e possono essere acquistate sulle piattaforme Blurb e Amazon.

 

41 Artisti in mostra: Daniele Alfani, Demetrio Vladimiro Andidero, Bryan Barasch, Enrico Borgogni, Arnaldo Boscherini, Sally Brennan, Eugenia Butler, Dina Cangi, Vincenzo Calli, Paolo Caponi, Giustino Caposciutti, Antonio Ciccone, Marco Cipolli, Fabio Civitelli, Dalo, Lorenzo Donati, Lisa Egeli, Tetsuji Endo, Silvano Fabbroni, Luigi Falai, Pasquale Nero Galante, Giacobbe Giusti, Johanna Herrera, Kiyoko Hirai, Susan Leyland, Carmelo Lombardo, Lilia Manneschi, Giovanni Maranghi, Pasquale Marzelli, Renato Marzocchi, Giancarlo Montuschi, Sigfrido Oliva, Silvestro Pistolesi, Maria Alejandra Sandoval, Eliana Sevillano, Christopher Slatoff, Franco Tanganelli, Riccardo Terziani, Danielle Villicana D'Annibale, Claudia Vincenzi, Claudio Vinci.

 

Per tutte le altre informazioni si prega di contattare Danielle Villicana D’Annibale a (+39) 338 6005593 o alla seguente email: villicanadannibale@gmail.com, o visitare nostro sito www.VillicanaDAnnibale.com.

 

Si prega di seguire e condividere con Danielle Villicana D’Annibale e Via Cavour 85 su Facebook (@viacavour85Arezzo), Twitter (@ViaCavour85AR), Pinterest (pinterest.com/daniellevillica), YouTube (youtube.com/user/villicanadannibale), Google+ (@Danielle Villicana D’Annibale) o tramite gli hashtags #AssaggiCelebrando75Mostre, #DanielleVillicanaDAnnibale, #MaurizioDAnnibale, #ViaCavour85, #RiccardoTerziani, #MarcoBotti.

 

Breve biografie degli artisti:

Daniele Alfani nasce a Loreto (An) da genitori aretini e all’età di tre anni torna ad Arezzo. Si è sempre dedicato con passione all’arte pittorica, sperimentando le varie tecniche. Tra il 1979 e 1980 prende parte a un corso di Arti grafiche organizzato dalla Provincia di Arezzo, svoltosi presso la galleria-studio di Roberto Remi, dove apprende la tecnica dell’acquaforte e altri metodi di incisione e stampa. Tra il 1981 e il 1989 partecipa a varie collettive. Nel contempo intreccia un’intensa attività di mail art con artisti di tutto il mondo, arrivando a organizzare due mostre ad Arezzo nei primi anni Novanta. Nel 2002 è fra i trenta finalisti del Premio Nazionale “Arte Mondadori”. Nel 2011 allestisce una personale di pittura e scultura alla Villicana D’Annibale Galleria D’Arte di Arezzo dal titolo Un viaggio colorato, e una seconda personale nel 2012 dal titolo Tra Mitologia e Fantasia. Nel 2012 partecipa alla collettiva > cm2 900: 40 Artisti Contemporanei a San Sepolcro.


Demetrio Vladimiro Andidero nasce a Reggio Calabria nel 1963, città dove ha frequentato il Liceo Artistico “Mattia Preti” e l’Accademia di Belle Arti. Dal 1984 espone con successo sia in Italia, sia all’estero. Dal 1990 vive e lavora ad Arezzo, dove insegna Discipline plastiche e scultoree presso il Liceo Artistico “Piero della Francesca”. 

 

Bryan Barasch nasce in America. Vive e lavora in California. Partecipa in mostre collettive negli Stati Uniti e in Italia.

 

Enrico Borgogni nasce nel 1953 ad Arezzo. Inizia a fotografare nei primi anni Ottanta e da allora la sua attività è stata incessante, con mostre personali e collettive in Italia, Germania e Spagna.

Il fotografo è socio del Fotoclub “La Chimera” di Arezzo e fa parte dei Polaroiders, ovvero gli artisti “instant” italiani. Le sue opere sono state pubblicate da Polaroid, Hasselblad, Fotoit, FIAF e Reflex. 

Borgogni è rappresentato dalla Villicana D'Annibale Galleria D’Arte, che nel 2012 ha curato il catalogo pubblicato su Blurb della sua mostra personale Fiore Nudo. 

 

Arnaldo Boscherini è nato a Santa Sofia (Fc). Ha iniziato la sua carriera di artista a Roma, influenzato dall’Arte Povera della seconda metà degli anni Sessanta. Uno stile di vita da “bohémien” lo porta dall’Italia a Parigi e in altre capitali, alla continua ricerca di se stesso.

Nel 1973 sbarca a New York. Nella “Grande Mela”, divenuta nel secondo Novecento il centro dell’arte mondiale, Boscherini si stabilisce dopo anni di esistenza errante, trovando nella vita caotica e nella mescolanza di razze e culture della metropoli l’ambiente ideale per produrre arte. Ancora oggi l’artista si divide tra la casa di Manhattan e quella della natia Romagna.

Nel corso della carriera ha esposto più volte con successo in Italia, Francia e Stati Uniti. Le sue opere si trovano in prestigiose collezioni private di Parigi, Roma, Saint Tropez e New York.

 

Sally Brennan nasce in America. Fu una fotografa e viaggiatrice del mondo che ha studiato il mondo tramite la lente della sua macchina fotografica. Iniziando la fotografia a un’età giovane, Sally ha scattato immagini dagli angoli lontani del globo, dalle montagne incappucciate di neve del Nepal alle mura d’argilla rossa del Marocco. Lei trovava l’immagine e la catturava come solo qualcuno immerso nel respiro del suo mondo potrebbe fare. Sally osservava le diverse culture, e come le persone intorno al mondo vivono giornalmente. Utilizzava la fotografia come una strada per condividere una memoria dei momenti che, noi spettatori, magari non potremmo mai avere l’opportunità di farne altrimenti l’esperienza. “Mi ricordo la prima volta che ho guardato attraverso il mirino della macchina fotografica a casetta di mio padre. Avevo cinque anni, e stavo campeggiando in Oregon. Dal momento che ho portato la macchina fotografica al mio occhio, tutto e cambiato. Guardando attraverso l’obiettivo ogni cosa che vedevo fu portata a fuoco. Mi ha aiutato a guardare i particolari e a mettere insieme gli elementi in un’ossatura dettagliata. Mentre iniziavo a capire la composizione, l’equilibrio, l’illuminazione, ho iniziato a vedere la bellezza più chiaramente. L’illuminazione è tutto per me quando scatto una foto. Credo che sia l’essenza di quello che è la foto; la luce che è diffusa tra le foglie di un albero, la luce riflessa nell’acqua che gocciola sopra le pietre, il battito delle ali di un uccello, la pulsazione di quello che è vita. Allora, cerco l’illuminazione giusta, e provo a trovare “l’anima” dell’immagine, di quello che provo di documentare. Cerco questa bellezza, questa bellissima luce ogni giorno che vivo. Dopo cinquantacinque anni, sto sempre cercando. Con questo gruppo di fotografie, ho completato un circolo, e sono tornata alle mie radici, ritornata “all’Ovest”, “Out West,” dove le mie prime immagini furono scattate”.

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Eugenia Butler fu un artista di Los Angeles che aveva un ruolo fondamentale nel movimento d’arte concettuale. Le sue prime opere che sono basate su testi, come Negative Space Hole e A Congruent Reality, furono concepite come sculture invisibili che sollecitavano l’azione dell’immaginazione dello spettatore nel vedere l’opera finita. Butler ha avuto una carriera prolifica che è durata 40 anni. Il suo lavoro includeva arte concettuale, disegni, pitture, mobili, sculture e tre volumi del libro The Book of Lies. Iniziando nel 1993 con le chiacchierate della  Kitchen Table, Eugenia ha anche sviluppato dialoghi pubblici come parte delle sue opere. Fu un membro integrante della comunità d’arte di Los Angeles e mentore a tanti giovani artisti.

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Dina Cangi nasce ad Arezzo, dove vive e lavora in località Chiani. Dopo il diploma di scuola superiore si dedica all’arte esercitando, con un’assidua ricerca di colori, luci, superfici e materiali, la pratica della pittura. È appassionata di antropologia e archeologia. L’artista nutre un grande apprezzamento per la tradizione e la cultura del passato, che tende a recuperare, filtrare e restituire attraverso le suggestioni dei suoi lavori, con gli occhi e il cuore di chi vive da militante l’arte della propria contemporaneità. Fin dalle sue prime apparizioni in mostre collettive, rassegne e concorsi, la Cangi ottiene immediati riconoscimenti di pubblico e critica. Dagli anni Novanta ha esposto con personali e collettive in Italia e all’estero. Da ricordare i successi ottenuti a Berlino, Düsseldorf e Regensburg (Germania), Atlanta (U.S.A.) e Ghent (Belgio). Alcune delle sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private. 

 

Vincenzo Calli nasce nel 1953 ad Anghiari (AR). Dopo essersi diplomato all’Istituto d'Arte di Sansepolcro, frequenta l’Accademia delle Belle Arti di Firenze. A soli 21 anni tiene la sua prima mostra. Nel 1984 si fa conoscere negli Stati Uniti, esponendo alla World’s Fair Exposition di New Orleans. Nel 1986 ottiene il premio Arte 86 della rivista Mondadori per la pittura. Nel 1993 è invitato a esporre presso la storica Galleria Bemheim-Jeune di Parigi. Il catalogo della mostra è presentato dal critico Roger Bouillot e dallo scrittore Alberto Bevilacqua. Nel 1997 riprende la via degli States, dove espone in due personali alla Camino Real Gallery di Boca Raton (Florida) e al Albemarle Gallery di Londra.

Negli anni Calli alterna personali in prestigiose gallerie mondiali a ritorni nella sua terra, come l’esposizione del 2004 a Palazzo Inghirami a Sansepolcro o quella di tre anni dopo nella natia Anghiari, a Palazzo Taglieschi. Nel 2009 è in Canada, dove espone alla Art Gallery di Calgary e alla Loch Gallery di Toronto. Con quest’ultima è presente anche alla Toronto International Art Fair. Nel 2010 è in mostra presso l’Atrio d’Onore della Provincia di Arezzo e nel 2011 al Museo Casa di Dante di Firenze. Nel 2012 espone con il titolo “Forme e profumi toscani” alla Villicana D’Annibale Galleria D’Arte di Arezzo, sempre nel 2012 è invitato per una personale alla Nuart Gallery a Santa Fe, New Messico, USA, dove esporrà nuovamente in novembre 2014. Nel 2013 è l’artista del calendario 2014 della Banca Etruria di Arezzo – “Terre d’incanto” con esposizione nella Fondazione Museo Ivan Bruschi Arezzo. Nel 2014 espone a Palazzo Inghirami, con una personale dal titolo “Istinti Primordiali” Sansepolcro (AR). 

 

Paolo Caponi nasce ad Arezzo nel 1943. Dopo aver frequentato negli anni Sessanta l’Accademia di Belle Arti di Perugia, va alla ricerca di un suo linguaggio personale sia nella fotografia, sia nella scultura.

In carriera ha esposto con personali e collettive in Italia, Venezuela, Francia, Spagna e Stati Uniti. Nel 1986 realizza il progetto per la Colonna Androgena di Caracas. Nel 1994 crea la medaglia del 50° Anniversario della Resistenza per il Comune di Arezzo.

Caponi è rappresentato dalla Galleria Immaginaria di Firenze e dalla Villicana D'Annibale Galleria D’Arte di Arezzo.

 

Giustino Caposciutti nasce a Civitella in Val di Chiana (Ar) nel 1946. È diplomato in pittura presso l'Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino, città dove vive e lavora come artista ed educatore.

La sua è una pittura semplice e nel contempo colta, che prende le mosse dalla pittura analitica della fine degli anni Sessanta. Il suo lavoro si è nel tempo evoluto, caratterizzandosi con messaggi esistenziali e sociali.

Se per “arte partecipata” si intende un’arte che si definisce attraverso l’apporto di una pluralità di soggetti, non soltanto persone, ma anche altre entità, come ad esempio la tela, i chiodi, il muro, la luce, Caposciutti da almeno due decenni ne è uno dei principali protagonisti a livello internazionale, grazie alla creazione di eventi come FiloArx, Arte Plurale, Tessere… e Heart Art che l’hanno fatto conoscere in tutto il mondo.

Prima della personale Roba da chiodi, l’artista sarà presente a Special Olympics Italia, che si terrà ad Arezzo dal 23 al 28 aprile. Egli coordinerà un progetto di arte partecipata realizzato con ragazzi disabili ad Arezzo Fiere e Congressi. Tante tele dipinte che poi verranno unite da un “telaio vivente”, per formare una grande opera-mosaico durante la cerimonia di chiusura della manifestazione, che si terrà nel centro storico di Cortona.

 

Antonio Ciccone è nato a S. Giovanni Rotondo, in Puglia. Nel 1954, si è trasferito a Firenze dove ha frequentato gli studi d'arte di Pietro Annigoni, Nerina Simi e la Scuola Libera del Nudo all'Accademia delle Belle Arti. Dal 1963 al 1980 ha vissuto tra l'Italia e gli Stati Uniti. Ha tenuto più di 175 mostre personali e le sue opere si trovano in musei e collezioni private. Ha eseguito numerosi ritratti, composizioni e paesaggi, con varie tecniche: carboncino, china, olio, acrilico e affresco. Considerato tra i principali ritrattisti mondiali, Ciccone è rinomato per i suoi maestosi ritratti in carboncino e in acrilico. Dal 1986 al 1987 ha presentato una mostra itinerante in Inghilterra e Irlanda: Padre Pio e il Gargano. Nel 1987 ha eseguito l 'affresco La Natività a Ponte Buggianese (Pistoia). Nel 1992 gli fu commissionata l'opera Composizione 1992-1993 per la Cassa Rurale ed Artigiana di San Giovanni Rotondo. Molte opere sue si trovano in musei e collezioni private, come, tra l'altro, Casa Sollievo della Sofferenza e Convento dei Cappuccini di S. Giovanni Rotondo (Foggia); Parrish Art Museum, Southampton, N.Y.; Guild Hall, East Hampton, N.Y.; Forbes Magazine Collection, N.Y.; Dixie Carter Collection, Los Angeles; Robert D. Schweizer Collection, Arizona e Lady Christina Hoare Collection, Londra. Attualmente l'artista vive e lavora a Firenze.

 

Marco Cipolli nasce a Montevarchi (Ar). Pittore, grafico, scultore e ceramista, si avvicina all’arte in età precoce.

Dopo le prime esperienze in seno alla grafica e l’apprendistato presso la Manifattura di Porcellane Richard Ginori come decoratore, intraprende l’attività di artista, avvicinandosi ai più svariati materiali e tecniche. L’incontro con la famiglia Bellini di Firenze, galleristi storici di artisti di fama mondiale, lo porta a esporre con maestri come Manzù, Bueno, Greco, Fazzini, Alinari e Rapisardi.

Dall’inizio degli anni Ottanta espone con personali e collettive in Italia e all’Estero.

Hanno detto di lui: “È stato interessante seguire l'iter della sua maturazione e capire come dalla "distruzione" di un oggetto lui giunga a una costruzione totalmente "diversa" di un'opera, nella quale il risultato opposto rappresenta l'elaborazione della materia e del pensiero”. (Vittorio Sgarbi, critico e storico dell’arte)

 

Fabio Civitelli disegna Tex da ormai ventisette anni a partire cioè dal maggio 1985 quando realizzò su testi di Claudio Nizzi il lungo episodio “I due killers”. Giungeva a Tex da un intenso periodo di apprendistato e crescita professionale che lo vedeva seguire la tradizionale trafile attraverso i fumetti sexy, gli albi di guerra, le riviste periodiche approdando infine al nolittiano Mister No che segnava il suo ingresso in Bonelli.

Il Tex di Civitelli viene a cercare i suoi spazi espressivi tra i maestri indiscussi del genere western: dal caposcuola Aurelio Galleppini ai grandi professionisti del nuovo Tex quali Giovanni Ticci e Fernando Fusco, Guglielmo Letteri, Erio Nicolò ed altri ancora.

Le tavole a fumetti di Civitelli sono tavole colte, ricche di riferimenti, mai improvvisate.

Ambienti, costumi, mezzi di trasporto e armi sono sempre frutto di un’accurata ricerca storica.  La linea chiara che contraddistingueva lo stile degli esordi è andata via via arricchendosi di sapienti chiaroscuri.  La natura gioca un ruolo da protagonista nelle tavole di Fabio: grazie all’instancabile opera del suo pennello,  deserti arroventati, ovvero ammantati di oscurità, le acque del mare increspate dai battelli, o i picchi selvaggi delle montagne, prendono vita.  La luce è la vera protagonista dell’arte di Civitelli: luce calda del deserto rovente, luce crepuscolare che attraversa i cieli nuvolosi del tramonto; luce livida emanata dal fuoco nella notte, luce che accende le acque increspate del mare, luce ancora che disegna giochi d’ombra sui visi dei protagonisti.  Per quanto riguarda poi le inquadrature possiamo affermare che Civitelli non si ripete mai; vi sfidiamo a trovare in una delle sue storie, sempre piuttosto lunghe, un’inquadratura che si ripeta.

I pards di Civitelli ancora sono suoi e solo suoi: Tex con quella sua bellezza classica da eroe greco, con la luminosità del volto che non dà spazio ad incertezze tra bene e male; Kit Carson che ne è alter ego e contraltare ironico; Carson a cui gli anni trascorsi a vivere pericolosamente non hanno sottratto il sorriso un po’ sornione alla Sean Connery.  Civitelli, che ammira la sapienza antica e la fierezza del mondo indiano, non poteva non regalarci un Tiger Jack splendido e fiero; mentre Kit Willer è rappresentato come quell’autentico tizzone d’inferno, scattante ed inarrestabile, che in realtà è.  Il mondo femminile infine ha una sua parte importante nell’iconografia civitelliana ed i personaggi, siano essi positivi o negativi, tradiscono una fierezza e sovente una bellezza senza pari.

 

Dalo si trasferisce all’età di ventisette anni dalla sua amata Maremma ad Arezzo. Verso i 45 anni si avvicina all’arte e alla pittura possiamo dire che lui è un “self-taught”. L’unico insegnamento artistico che ha ricevuto è un corso di disegno dal vivo a Firenze dal 2004 in coincidenza della fine del suo lavoro come operatore di comunità. Si dedica alla pittura a tempo pieno. L’incontro con lo scultore Sandro Ricci che riconosce in lui delle doti pittoriche non comuni lo invoglia ad approfondire e dedicarsi con maggiore forza all’arte. La sua vita artistica cambia notevolmente con la conoscenza di Fabio Rossi animatore dell’associazione che da vita al teatro povero popolare di Monticchiello in provincia di Siena. Da qui nascono quattro personali fondamentali che si snodano nella Val d’Orcia tra cui una nel Palazzo Piccolomini di Pienza nel 2006 che fanno conoscere Dalo al pubblico in un susseguirsi di personali fino all’ultima a Ferrara nel giugno 2012. La sua pittura è un figurativo, un figurativo classico che riprende la grande tradizione della pittura toscana. Lui la definisce, “un naif molto personale”. Di fronte alle sue grandi composizioni e alla forza che il suo colore esprime dalla tela, si trova in lui una grande originalità e particolarità. La fonte ispirativa è la sua fantasia, le visioni e i ricordi personali dell’adolescenza. I suoi lavori trasmettono forza e tensione e il grande amore per la vita.

 

Lorenzo Donati nasce nel 1956 a London, una città dell’Ontario (Canada), da genitori italiani. Dal 1962 la famiglia torna in Italia, in provincia di Arezzo, dove ancora oggi il pittore vive e lavora.

Avvicinatosi all’arte negli anni Settanta, da un decennio espone con successo e partecipa a concorsi, conseguendo premi e riconoscimenti di pubblico e critica. Le sue opere sono presenti in importanti collezioni private e trattate da importanti mercanti italiani e internazionali. 

L’ultimo triennio è stato foriero di successi per il pittore aretino. Nel 2013 è stato segnalato come “artista meritevole” per l’edizione n. 49 del CAM - Catalogo dell’Arte Moderna (Editoriale Giorgio Mondadori) e ha esposto all’Archivio di Stato di Firenze. Nel 2014 ha inaugurato il suo atelier in piazza Gamurrini, a Monte San Savino (Ar) e ha presentato le sue opere al Museo Fondazione “Luciana Matalon” di Milano e alle Gallerie del Chiostro del Bramante a Roma. Nel 2015 ha esposto alla Galleria 9 Colonne/SPE di Bologna.

 

Lisa Egeli nasce in America. È una meticolosa indagatrice della natura. Suoi ritratti e paesaggi a olio e pastello sono presenti in importanti collezioni permanenti. Nel 1988 si laurea all’American Academy of Art di Chicago. Da allora la sua attività artistica l’ha portata a girare e osservare il mondo.

Nel 1991 è partita per un tour di nove mesi dipingendo in Europa, sud-est dell’Asia, Cina e Nuova Zelanda. Da quei viaggi è scaturita la mostra Visioni da tutto il mondo.

Nel 1998 la pittrice ha viaggiato in Alaska, per dipingere e disegnare in preparazione della personale del 1999 dal titolo Stati d’animo della Natura. Nel 2001 ha fatto due tour in Italia. In una mostra a Baltimora, nel 2007, ha esposto quadri dei suoi viaggi nell’Africa orientale, nelle Everglades (regioni paludose della Florida) e nel Maryland.

Lisa Egeli fa parte dell’American Society of Marine Artists, della Society of Animal Artists e della Washington Society of Landscape Painters.

 

Tetsuji Endo nasce a Chiba (Giappone) il 21 settembre 1977. Si laurea nel 2002 presso la prestigiosa Università di arte Musashino bijutsu Daigaku di Tokyo con specializzazione nella pittura a olio. Dopo aver conseguito la laurea, impartisce lezioni di pittura a olio presso l’ istituto Funabashi Bijutsu Yobikou. Nello stesso periodo realizza opere di scultura e decorazioni murali e di interni. Dal 1999 al 2002 esegue allestimenti e promuove mostre presso gallerie d’arte giapponesi. Dal 2002 al 2005 lavora come pittore scenografo presso il Teatro Shinbashi e il Teatro Nazionale Giapponese di Tokyo, spinto dal desiderio di conoscere meglio la cultura giapponese. Nel 2006, al fine di studiare in maniera più approfondita l’arte e la cultura italiana, decide di trasferirsi in Italia, paese che da sempre esercita in lui fascino e ispirazione, dove lavora come decoratore di interni e realizza opere di pittura per clienti privati. L’artista, attraverso l’esperienza artistica sviluppata in Italia, desidera esprimere la propria identità di uomo profondamente giapponese. 

Nel 2014 espone a Via Cavour 85 ad Arezzo, con una mostra personale intitolata “Tra Sogni e Battaglie” curata da Danielle Villicana D’Annibale (un catalogo sulla mostra è pubblicato su Blurb).

 

Silvano Fabbroni nasce nel 1957 ad Arezzo. Negli anni Settanta frequenta il Liceo Artistico di Firenze, dove nel 1976 fonda con alcuni compagni il Gruppo Oltrana, noto per le performance di spirito "dada". Dopo il diploma parte per un lungo viaggio in India, primo di una serie di itinerari nel mondo che preparano la strada a un visionario espressionismo astratto e figurativo. Negli anni Ottanta il pittore espone in varie città toscane. I soggiorni in Medio Oriente, India e Nord Africa apportano colori e idee. La spazialità delle forme ne esce rivoluzionata, il paesaggio contaminato. Nei primi anni Novanta la mostra nella sua città natale dal titolo “Soggetti deboli”, curata da Michele Loffredo, rappresenta la summa di un decennio di grande creatività. Segue un periodo segnato da un ritiro solitario, prologo tuttavia alla rinascita che avverrà dopo un viaggio in Messico. Con il nuovo millennio inizia una nuova fase. La lunga permanenza in Marocco porta l’artista a esplorare nel profondo una nuova frontiera culturale ed esistenziale. La tipologia dei lavori diventa così più intima. Nel 2012 espone nuovi lavori alla Villicana D’Annibale Galleria D’Arte, con una mostra intitolata “Amalgama” curata da Michele Loffredo (un catalogo sulla mostra è pubblicato su Blurb). Su quella scia Fabbroni prosegue oggi la sua ricerca, dopo essere tornato a vivere e lavorare ad Arezzo.

 

Luigi Falai nasce a Firenze nel 1941, dove vive e lavora. Dal 1960 è presente nello studio del pittore e copiatore Adolfo Tagliaferri, quindi si iscrive alla Scuola Libera del Nudo dell'Accademia di Belle Arti di Firenze nel 1964, sotto l'insegnamento di Emanuele Cavalli. Al 1967 frequenta lo studio del maestro Pietro Annigoni e in seguito quello di Romano Stefanelli, dove impara, tra le molteplici tecniche, la tempera grassa, l'affresco e lo strappo dell’affresco. Nella sua carriera ha ricevuto prestigiose commissioni, tra le quali si segnalano un dipinto a olio intitolato Don Giovanni Bosco tra i giovani per il Santuario Salesiano della Sacra Famiglia a Firenze, gli affreschi raffiguranti Il Bacio di Giuda e La consegna delle chiavi a Pietro per il Santuario di S. Michele Arcangelo a Ponte Buggianese (Pistoia) e l'affresco con I Sacramenti per la chiesa di Sant’Anna a Pietrelcina (Benevento). Insegna affresco dal 1983 presso la scuola americana S.A.C.I. “Studio Art Centers International” di Firenze, e dal 2001 presso La Bottega del Bon Fresco, aperta nel capoluogo toscano assieme ai colleghi Massimo Callossi e Mario Passavanti. Numerose le sue esposizioni di successo in città italiane ed estere. Da ricordare le personali all’Istituto Italiano di Cultura di San Francisco nel 1991, a New York nel 1992, a Perth in Australia nel 1993, a Bogotà in Colombia nel 1999, a Palazzo Panciatichi, sede del Consiglio Regionale della Toscana nel 2012, e nel 2014 a Pontassieve alla Casa Rossa.

 

Pasquale Nero Galante nasce in Terra d’Otranto, a Carovigno (Br), sull’ultima collina delle Murge. Dopo aver frequentato il Liceo Artistico di Lecce e l’Accademia di Belle Arti di Bari e Lecce, la sua inquietudine lo porta a esiliarsi nel ventre di Roma.

Dal 1986 espone con personali e collettive in Italia e all’estero. Come lui stesso afferma, le sue opere approdano su pareti domestiche con molta parsimonia, in quanto poco inclini al fare arredo. Ama l’autunno rifuggendo (da sempre) l’estate.

Hanno detto di lui: “In Pasquale Nero Galante il soggetto non è semplicemente dipinto, ma vissuto. L’artista ne penetra l’essenza, ne attraversa le nebbie e ne restituisce l’anima”. (Angelo Andriuolo, critico d’arte e curatore)

 

Giacobbe Giusti è nato a Subbiano (Ar). Nel 1992 si è laureato in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi di Perugia. I suoi interessi spaziano dal cinema al teatro, dalla moda alla scultura. Alla fine degli anni Novanta sperimenta nuove lavorazioni dei metalli e mette a punto una tecnica di saldatura dell’alluminio, effettuata con ossigeno e acetilene. Tra le sue opere più note quelle per il nuovo cimitero e per piazza Martiri della Libertà a Capolona (Ar), e quella per Palazzo Albizzini a Città di Castello (Pg). 

 

Johanna Herrera è nata a Los Angeles, California, ed è lì, dove ha scoperto la sua passione per i luoghi e suoni del paesaggio urbano. Fu a liceo che trovò la voce per questa sua passione nell’arte della fotografia in bianco e nero. Dopo aver conseguito il diploma, si è trasferita, circa 650 kilometri a nord di Los Angeles, per studiare “Film photography”, all’Academy of Art College a San Francisco. Durante gli anni del college, ha mostrato le sue foto bianco e nero e anche a colori a diverse gallerie del nord California, e anche alle mostre collettive di foto. Nel 1993, si è laureata in foto e ha iniziato a viaggiare il più possibile, esplorando nuovi fondali emozionanti, e coltivando un suo stile personale. “Il mio rapporto con l’arte è stato un viaggio di scoperta. Ho imparato non soltanto delle tecniche, ma ho anche imparato tanto di me stessa. Ho iniziato il mio sentiero artistico con un amore per la fotografia, e ho viaggiato costantemente per gli ultimi venticinque anni. Il mio desiderio è di catturare le diverse caratteristiche della vita umana che, sia mostrato in un paesaggio, nell’espressione di un viso, un rapporto, o un emozione. Il mio obiettivo è di conservare questi momenti provocatori, così possono essere rivisitati nelle mie immagini”. “Film photography”, mi parla perché nella camera oscura, posso essere parte della totalità della fotografia, dal concepimento alla nascita, e finalmente di poter condividerla con il mondo. Mi sento l’emozione di un bambino quando sono testimone di quel momento magico, che l’immagine latente mi rivela nella camera oscura. Ho un senso di antichità con la fotografia nella camera oscura, anche oggi”. “Le immagini in questa serie sono vicine al mio cuore perché sono le immagini della mia casa nel Nord California, e del mondo che m’ispira giornalmente”. Johanna insegna fotografia e ceramica nel liceo di San Rafael, California dove vive con suo marito e due bambini. 

 

Kiyoko Hirai nasce a Yamaguchi, Giappone, è laureata in letteratura francese presso l’università Konan Woman’s University di Kobe.  Si è trasferita a Siena ed attualmente vive a Fiesole (Firenze).  A Firenze ha seguito corsi di restauro all’Istituto di Palazzo Spinelli, di grafica e acquerello allo studio di Leonardo Passeri.  Nel 2004, si è laureata con 110 e lode nel corso di pittura dell’Accademia di Belle Arti di Firenze.  Nel settembre 2007, si è diplomata con 110 e lode nel corso del Biennio specialistico sperimentale di Pittura alla medesima Accademia di Belle Arti.  Nel 2003, ha esposto nella mostra dei finalisti al “Premio Firenze” al Caffè Le Giubbe Rosse.  Vince il “Primo Premio” nella sezione giovanile al XXXVIII’ Concorso Nazionale di Pittura, “Città di Lastra 2004.”  Il dipinto è stato acquistato dal comune di Lastra a Signa (Firenze), con un invito ad esporre in una mostra personale, ospitata dall’Antico Ospedale di St. Antonio della città.  Nel giugno 2004, viene premiata nella sezione pittura del “Premio Italia per le Arte Visive 2004” e vince un invito ad esporre in una mostra personale nell’Ex Fornace Pasquinucci di Capraia Fiorentina nel febbraio 2005.  Le mostre personali recenti sono a Cecina sul lago di Garda nell’agosto 2006 per “Settimana d’arte” e alla Galleria “Immagini Spazio Arte” a Cremona nel 2007 e nel 2009.  Nel 2007 ha esposto alla Rocca Malatestiana di Fano.

 

Susan Leyland nasce a Whiston (Lancashire) nel 1952. Vive nel nord dell’Inghilterra fino a quando, con la famiglia, si sposta vicino a Cambridge. Profondamente legata alla Scozia, fin dall’adolescenza ama lo sport, l’arte, le lingue e il mondo equestre. La passione per i cavalli le viene trasmessa dal nonno allevatore di pony. Nel 1973 si trasferisce in Toscana. Lavora a Firenze per alcuni anni nel settore della moda, quindi come insegnante madrelingua e come istruttore di equitazione. Nel frattempo si avvicina alla scultura, suggestionata dalle antiche tecniche della lavorazione della creta di Impruneta, cittadina dove si trasferisce nel 1978. Nel 1998 tiene la sua prima mostra personale. Nel 2000, acclamata da pubblico e critica, decide di dedicarsi interamente all’arte, accomunando nel lavoro due mondi a lei vicini: i cavalli e la scultura. Le opere della Leyland sono modellate principalmente in creta di diversi colori, ma negli ultimi anni la scultrice si è accostata anche al bronzo, materia con la quale la ricerca delle forme e dell’anatomia equina si può spingere a un livello ancora più elevato. I suoi lavori rappresentano cavalli che emergono da blocchi o basi geometriche che lei definisce Horse Block Sculptures. Essi hanno riscosso i più ampi consensi durante la personale al Museo “Marino Marini” di Pistoia nel 2012.

 

Carmelo Lombardo è nato a Caltanissetta, ma si è formato artisticamente in Toscana. Apprende i primi rudimenti di pittura dal padre Giuseppe. Nel vivace ambiente aretino degli anni Sessanta è accolto ancora adolescente nel gruppo dei pittori locali, affermandosi ben presto per serietà di lavoro e originalità di visione. Negli anni Settanta frequenta, tramite la galleria Orfino di Venezia, i grandi artisti italiani del momento: da Cesetti a Migneco, da Monachesi a Guttuso. A Roma diviene invece amico dello scrittore e critico d’arte Franco Cagnetta. Superati gli schemi culturali e compositivi di provincia, egli matura concetti ed esperienze che lo portano a essere accolto a Parigi nel gruppo internazionale di artisti denominato “Figuration Critique”, fondato nel 1978 da Maurice Rapin e Mirabelle Dors. Ancora oggi Lombardo vive e lavora ad Arezzo.

 

Lilia Manneschi nasce ad Arezzo nel 1948. Il suo percorso artistico inizia alla fine degli anni Novanta, quando comincia a tradurre in colori e forme quel mondo fantasmagorico che si porta dentro da una vita. La frequentazione della scuola di Luciano Radicati rafforza in lei quel magico connubio di fantasia e tonalità.

Insieme al marito Renato Marzocchi, di un anno più grande, nel 2002 frequenta il corso di pittura di Monica Gori e Caterina Puletti, altra tappa di crescita artistica importante.

Dal 2011 frequenta la scuola “Disegno/Nudo/Arezzo RADAR” condotta da Enrique Moya Gonzalez presso il Liceo Artistico di Arezzo.

Negli ultimi dieci anni Lilia ha partecipato a mostre e concorsi sia in Italia sia all’estero.

Fa parte del Cenacolo degli Artisti Aretini. Con gli altri soci del gruppo pittorico e suo marito Renato Marzocchi espone ogni prima domenica del mese e sabato precedente, durante la Fiera Antiquaria di Arezzo.

 

Giovanni Maranghi nato nel 1955 a Lastra a Signa (Fi), svolge i suoi studi a Firenze, diplomandosi al Liceo Artistico “Leon Battista Alberti” per poi iscriversi alla Facoltà di Architettura dell’ateneo fiorentino.  Egli alterna gli studi universitari con la frequentazione dei corsi di Nudo libero presso l’Accademia delle Belle Arti. Appena ventenne trova spazio per un’esposizione presso la Galleria San Ferdinando di Bari. Da questo momento seguiranno mostre personali e collettive sia in Italia sia all’estero di successo.  Fra gli appuntamenti di maggior rilievo degli anni Ottanta si ricordano quelli alla Galleria Dalders di Amsterdam nel 1985 e alla Galleria Diva di Bruxelles nel 1987. Negli anni Novanta è protagonista negli Stati Uniti con personali a Carmel, Chicago e New Orleans.  Il nuovo secolo si apre con Gnacchi e Timparlini all’Hotel Excelsior di Firenze. Negli stessi anni espone in Olanda, Francia, Russia e Usa.  Il 2008 è l’anno di Extra Large Barocco all’interno della basilica della SS. Vergine del Carmelo a Piacenza. Di lì a poco, altri due appuntamenti importanti: Donne alla Galleria Brunetti di Ponsacco (Pi) e Colazione da Maranghi all’interno dell’antico Spedale degli Innocenti a Firenze, in occasione del quale viene presentato il calendario “Mukki Latte”.  Recentemente, lo scorso aprile Maranghi ha esposto alla Galerie Plexus di Montreux, per arrivare alla personale dal titolo Casta Diva, all’interno della “Sala delle Colonne” del Comune di Pontassieve, presentata da Antonio Natali, direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze e ad Arezzo alla Villicana D’Annibale Galleria D’Arte per la mostra personale “Un adorabile bugia”.

 

Pasquale Marzelli nasce nel 1951 ad Arezzo. Nel 1970 si diploma all’Istituto d’Arte della sua città.

Dagli anni Settanta si dedica attivamente alla pittura, spaziando dal ritratto alla pittura informale, ed esponendo con successo in mostre personali e collettive, sia in Italia, sia all’estero. Ha vinto numerosi concorsi di pittura.

 

Renato Marzocchi nasce ad Arezzo nel 1947. Insieme a sua moglie artista Lilia Manneschi, nel 2002 frequenta il corso di pittura di Monica Gori e Caterina Puletti, altra tappa di crescita artistica importante. Dal 2011 la coppia frequenta la scuola “Disegno/Nudo/Arezzo RADAR” condotta da Enrique Moya Gonzalez presso il Liceo Artistico di Arezzo.

Negli ultimi dieci anni Lilia e Renato hanno partecipato a mostre e concorsi sia in Italia sia all’estero.

I due fanno parte del Cenacolo degli Artisti Aretini. Con gli altri soci del gruppo pittorico espongono ogni prima domenica del mese e sabato precedente, durante la Fiera Antiquaria di Arezzo.

 

Giancarlo Montuschi nasce a Faenza nel 1952. Da anni vive e lavora a San Leo di Anghiari (Ar). Pittore, ceramista e scultore, si esprime con un linguaggio “ingenuo”, fiabesco e sostanzialmente fantastico, con venature alchemico-esoteriche. Il fatto di essere nato nella terra d'eccellenza per la ceramica e di aver respirato negli anni di formazione i fermenti rivitalizzanti generati dalla Pop Art, ha evidenziato, in Montuschi, due linee espressive complementari e formalmente diverse. Dagli anni Ottanta partecipa con successo di pubblico e critica a mostre personali, rassegne e fiere in Italia e all’estero. Musei e fondazioni italiane conservano le sue opere. Montuschi lavora stabilmente con gallerie italiane e con una galleria americana di Chicago.

 

Sigfrido Oliva nasce a Messina il 19 febbraio 1942. Trascorre gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza a Barcellona, cittadina della provincia, dove si trova la casa materna. Nel 1958 frequenta i corsi serali della locale scuola di Arti e Mestieri, in cui la sola regola applicata e quella di copiare calchi di gesso e opere degli antichi maestri. Dal 1960, ha iniziato un lungo percorso di mostre personali e collettive a Roma e tra l’Italia e anche all’estero che continua fino al presente. Nel 1961 abbandona la Sicilia e, inseguendo il sogno della pittura, si trasferisce stabilmente a Roma. Nel 1983 conclude gli studi all’Accademia di Belle Arti Roma. La sua ricerca pittorica è stata una continua evoluzione, da una tavolozza vivace alle opere recenti  più atmosferiche, studi di tonalità e realismo, vedute della sua amata città adottiva di Roma e ritratti della sua figlia e amici cari, con colori delicati, dipinti con una maestria che solo un pittore maturo della scuola tradizionale potrebbe raggiungere.   

Nel 2011 espone alla Villicana D’Annibale Galleria D’Arte con una mostra personale intitolata Opere Recenti.

 

Silvestro Pistolesi nasce a Firenze nel 1943 e fin da giovanissimo dimostra la sua inclinazione artistica, iscrivendosi prima alla Scuola d'Arte di Porta Romana e quindi all’Accademia Cappiello.

Il suo apprendistato inizia con la frequentazione dello studio della pittrice Nerina Simi. Contemporaneamente si iscrive al corso di Nudo dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze. In seguito conosce quello che sarà il suo grande maestro: Pietro Annigoni. È frequentando il suo studio, dal 1963, che avviene la sua vera formazione artistica. La prima personale è del 1972 alla Arts Unlimited Gallery di Londra che, con pieno successo, lo decreta talento di fama internazionale. Da allora ha esposto in numerose città italiane ed estere. L’artista ha eseguito ritratti di famosi personaggi, come quello di papa Giovanni Paolo II, e opere di grande rilevanza in sedi quali l’abbazia di Montecassino, il santuario della Verna, l’abbazia di Vallombrosa, l’ospedale “Don Gnocchi” di Scandicci e la chiesa della Trasfigurazione a Cape Cod, negli Stati Uniti. Tra le attività recenti sono da segnalare, nel 2012, la mostra personale alla "Casa Rossa" di Pontassieve (Fi) e la realizzazione del ritratto di Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze. Nella primavera 2013 si è svolta una sua mostra a Villa Rufolo di Ravello (Sa).

 

Maria Alejandra Sandoval nasce in Argentina nel 1962 da una famiglia di origine italiana.  Studia Arti Visive all’Accademia di Bahia Blanca, quindi approfondisce la pittura con Carlos Gorriarena e la scultura con Emilio Renart a Buenos Aires. Nel 1985 si trasferisce in Europa, prima in Spagna e quindi in Italia, dove tuttora vive. Oltre a portare avanti l’attività pittorica, l’artista sta concludendo un corso di laurea in Scienze dell’Educazione all’Università di Siena. L’italo-argentina ha esposto con personali e collettive in varie parti del mondo, portando lo spazio fisico del Sud America dentro nuove latitudini, dove da quasi trent’anni urla i suoi colori e s’impegna a far scaturire il centro della loro potenza. 

 

Eliana Sevillano pittrice nota a livello internazionale, è nata a La Paz (Bolivia) ed ha studiato all’Accademia di Belle Arti Di Caracas (Venezuela), oltre che in Italia. Sue opere sono conservate in collezioni pubbliche e private, sia italiane che straniere. Attualmente vive ad Arezzo, località Olmo, con il marito Paolo Caponi, scultore e fotografo.

 

Christopher Slatoff ha studiato negli Stati Uniti e in Francia. Si è laureato nel 1978 in Scultura alla California State University di Long Beach, dove oggi insegna Scultura figurativa. L’artista tiene lezioni di Scultura anche alla Art Center School of Design di Pasadena e, durante i mesi estivi, di Storia dell’arte medievale e rinascimentale in Italia, a Orvieto. È presidente della Sezione Scultura del California Art Club.

Nel 2002 ha lavorato a un prestigioso progetto per la Cattedrale di Los Angeles, realizzando gruppi scultorei di grandi dimensioni in bronzo per alcune stazioni della Via Crucis.

Al 2011 risale l’esecuzione di Fr. Electrico in collaborazione con lo scrittore Ray Bradbury. Una versione di dimensioni ridotte dell’opera si è aggiudicata la Medaglia d’Oro per la Scultura alla 97° Annual Gold Medal Juried Exhibition del Pasadena Museum of California Art. Tra i suoi monumenti più conosciuti figura quello intitolato Ali che proteggono, commissionato dal Distretto portuale di San Diego e installato

sull’isola Coronado.

 

Franco Tanganelli nasce a Castiglion Fiorentino (Ar) e a diciassette anni si stabilisce a Firenze per completare gli studi e seguire la vocazione artistica. Pittore realista, trova in Guttuso il primo maestro, ma ama anche l’arte di Van Gogh, Picasso e Bacon e si cimenta con qualsiasi tipo di tecnica.  La prima mostra personale risale ai primi anni Settanta; segue poi una lunga attività in Italia e all'estero, dove compie lunghi soggiorni in Francia e Gran Bretagna.

Nel 1989 si innamora di Sarna, in Casentino, e vi trasferisce studio e residenza, seguito nel 1992 da Beatrice Rosai che diventerà la compagna di vita e di arte. Nel 1995 nascono la Scuola di Sarna e l'Associazione Culturale Castello di Sarna.

In ambito scultoreo ha eseguito importanti commissioni pubbliche soprattutto in bronzo, come La fonte della Vita per la Fondazione Ordine dei Monaci Camaldolesi a Ponte a Poppi (Ar) e Il Guardiano della Memoria alla porta del Castello di Sarna.

 

Riccardo Terziani nasce ad Arezzo nel 1973. In età adolescenziale sviluppa le passioni per la musica e per i generi cinematografici dell’horror e della Nouvelle Vague di fine anni Cinquanta. Nel periodo universitario affronta con entusiasmo scrittori come Proust, Yourcenar, Camus e Robbe-Grillet. Nel 2006, viene introdotto nell’azienda Copy One – oggi Copy Service di cui è socio – dove si dedica con passione al mondo della grafica. Nel frattempo si avvicina allo scrittore David Herbert Lawrence, del quale abbraccia l’idea antiprogressista, e scopre gruppi quali The Focus Group, The Advisor Circle e Belbury Poly di cui condivide la logica passatista. Nel 2013 espone alla Villicana D’Annibale Galleria D’Arte con una mostra personale intitolata Appunti di grafica. 

 

Danielle Villicana D'Annibale è artista e curatrice. Nasce negli Stati Uniti, a San Francisco, nel 1972. Nel 1994 si laurea in Storia dell’arte e Arti Visive all’Occidental College di Los Angeles. L'amore per il Rinascimento la porta in Italia nello stesso anno, dove frequenta importanti maestri e atelier fiorentini. In seguito apprende la tecnica dell'affresco alla scuola di Leonetto Tintori di Prato. Dal 1998 al 2000 è negli Stati Uniti a lavorare come scultrice, pittrice e decoratrice per importanti progetti privati. Nel 2001 torna in Italia e si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Roma dove raggiunge il diploma accademico in Pittura con lode nel 2006. Prosegue nel frattempo con le ricerche plastiche e pittoriche, virando verso l'astrazione. Nel 2005 si trasferisce ad Arezzo e coadiuvata dal marito Maurizio D’Annibale, light designer, lavora al progetto “Villa Margherita a Paradise for Artists in Tuscany”. Nel 2010 apre la Villicana D'Annibale Galleria D'Arte, oggi Via Cavour 85. Da allora ha curato e organizzato oltre settantacinque mostre, curato oltre quaranta catalogo per artisti, numerosi eventi, concerti e incontri nei suoi spazi espositivi e in altri luoghi aretini.

 

Claudia Vincenzi incanala l’ordinario e il quotidiano appartenuto ad epoche ormai esclusivo appannaggio del vintage per far emergere la misteriosa relazione che esiste tra gli archetipi recenti e la fresca interpretazione dei second hand. Oggetti il cui uso è finito nel dimenticatoio, vengono trasformati in macchine del desiderio e riassorbiti da una gamma cromatica inconsueta. Un passato ormai lontano ma anche il moderno presente è così rivisitato in un futuro iridescente determinato dalla stampa su lastra metallica che crea una perfetta fusione tra il riciclo e il saper stare al passo coi tempi.

 

Claudio Vinci nasce ad Arezzo nel 1958. Si dedica alla fotografia come hobby alla fine degli anni 70, per poi farne la propria professione dal 1988. Si dedica prevalentemente alla ripresa di cerimonie e al ritratto. Dal 2008, grazie ad una iniziativa di Confartigianato Arezzo, svolge, insieme ad un gruppo di colleghi, lavori di documentazione del territorio, del folklore, e delle realtà produttive artigianali di alcuni Comuni della provincia di Arezzo. Nel recente sta collaborando con la Villicana D’Annibale Galleria d’Arte e Via Cavour 85 di Arezzo per la quale cura le riprese fotografiche ufficiali delle mostre.

 

 

 

 

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